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Archive for ottobre 2007

Nightmare before Christmas Questo è Halloween, questo è Halloween! Halloween halloween halloween halloween….. Ora tu se lo vuoi, canta la ballata della zucca con noi!

Buon Halloween a tutti!! Questo post naturalmente era doveroso, essendo Halloween in un certo senso la mia festa :P! E non solo per gli ovvi motivi, ma anche per Halloween vuol dire giusto un paio di cosette:

  1. CASTAGNE
  2. Film (dopo l’unica esperienza fatta a vedere un horror il giorno di Halloween, adesso sono passata ad un horror di diverso genere… Un esempio? Tata Matilda! Ditemi voi se la sua faccia non fa paura…)
  3. CASTAGNE!! (ok, le ho già menzionate, ma sono la parte più importante del giorno insomma!)
  4. CASTAGNE!!!!! (ok, la smetto!)

Naturalmente, essendo oggi la mia festa, non ho toccato libro (e qui si intende il LIBRO…. economia T_T)! Adesso che ci penso anche domani è festa… Mmh… Ci farò un pensierino… Vabbè in ogni caso il tempo è denaro (o meglio castagne infatti sono pronte!), quindi finisco qui. Non mi resta che rinnovare gli auguri per un…

BUON HALLOWEEN!!!!

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Pioggia scrosciante, tapparelle sigillate, condizionatori accesi, (mal di gola persistente), luci soffuse in salotto… A casa mia c’è atmosfera da inverno, e inverno significa solo una cosa per me: Natale!!

Verde e rosso è l’agrifoglio, falalalalà lalà lalà….

E a Natale tutti tornano bambini, io che dentro lo sono sempre stata ripenso allora ai Natali passati (non ho bisogno del fantasma di Dickens per ricordarmeli XD)… E mi viene in mente che non ho mai passato un Natale in vita mia senza vedere BabarBabar, La favola del Principe SchiaccianociLa favola del Principe Schiaccianoci, e, da quando è uscito, Il GrinchIl Grinch. Naturalmente ogni anno continuerò a guardare tutti e tre, è tradizione! Ma riguarda e riguarda, son pur sempre cassette, ed è questo il loro stato attuale (si escluda Il Grinch): video pessimo, (come dice mia mamma) ci sono gli indiani! (Dicesi per indiani: quelle linee bianche che accompaiono sullo schermo, che in movimento sembrano frecce degli indiani). E poi…e poi mancano pezzi!! In Babar la fine è completamente inesistente! Sia ringraziata la mia memoria, ma un conto è sapere come finisce, un conto vedersi un film dal principio alla fine! Ne La favola del Principe Schiaccianoci l’audio non è disturbato, di più! E il video? Bè quello sarebbe apposto, se fosse normale che noi avessimo la pelle arancione!

Infanzia che vuole restare, ma che il tempo vuole cancellare… Ma non solo Tempo ostacola tutto ciò, naturalmente c’è anche lo zampino di Destino (eh quando mai non c’entra??), infatti sarebbe così semplice adesso ricomprarne i DVD, o (non voglio il mondo insomma!) le cassette! Ma naturalmente non esistono più! Mi chiedo che tipo di infanzia possano passare gli enfans di oggi senza Babar e senza lo zio Drosselmeyer… Comunque, da egoista quale sono, poco mi interessa. L’importante sarebbe che potessi continuare IO a beneficiare della loro visione, ma purtroppo… Ma purtroppo non si trovano da nessuna parte, neanche nella rete!!

Quindi… Se c’è qualcuno avente a disposizione i suddetti film in condizioni anche un minimo migliori è pregato di farsi sentire. Ripeto: AAA. CERCASI DISPERATAMENTE BABAR E LA FAVOLA DEL PRINCIPE SCHIACCIANOCI!

P.S.: Per Babar intendo il primo film, non il secondo. Sì, lo so. Neanche io sapevo ne esistessero due, l’ho scoperto a mie spese dopo che, estremamente contenta, ho comprato il DVD di un film di Babar uscito insieme a TV sorrisi e canzoni. Dopo aver inserito il CD la mia faccia è passata da così 😀 a così X( , poi infine era così T_T. In parole da IRA FUNESTA a PERCHE’ A ME??? ( frase tra l’altro detta proprio da una bambola ne La favole del Principe Schiaccianoci!).

La vita è ingiusta. Lo diceva anche Sir Morgenstern.

EDIT:

dopo ANNI, ecco che sono riuscita a trovare La Favola del Principe Schiaccianoci su internet, ad una qualità non eccelsa, ma decente! *_* Ecco il link. Bisogna registrarsi al sito!

Questo non può essere altro che un Miracolo di Natale! XD

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Ci sono cose che viste da bambini hanno un significato, viste da “grandi” ne hanno un altro. E’ proprio vero!

Il gobbo di Notre DameIeri, non so perchè, avevo proprio voglia di riguardarmi Il gobbo di Notre Dame della Disney. Detto fatto. Neanche era iniziata la storia che già avevo i brividi, senza scherzi. Solo sentire la colonna sonora tema suonata con le campane, con quella parte di Notre Dame che si intravede dalle nuvole, mi ha dato emozioni del tutto differenti da quando ero piccola. Ma soprattutto quando ero piccola non avevo capito appieno il significato delle parole iniziali: Ecco un quesito, scoprite chi è il vero mostro a Notre Dame, chi è brutto dentro o chi è brutto a veder… La portata di queste parole mi fanno ancora venire la pelle d’oca, mentre da bambina avevo solo fatto caso a come esse risuonassero bene nella canzone. Sono davvero parole importanti, e non vanno considerate per nulla banali. Non sempre la distinzione è ben chiara, o peggio, non è sempre ricercata. Ma non voglio cadere anche oggi nella filosofia.

La mia intenzione è semplicemente quella di elogiare un simile capolovaro, che non mi è piaciuto come mi era piaciuto da bambina, semplicemente di più. Forse perchè ora la storia ha un significato diverso rispetto a quello che credevo prima, non saprei. Ma c’è una cosa che posso dire di aver visto sempre con gli stessi occhi, o meglio, sentito con le stesse orecchie: le canzoni. Magari le parole non mi suggerivano quello che mi suggeriscono ora, ma le canzoni sono sempre quelle, e ieri (prima di rivedere il film) ricordavo le parole della canzone di Frollo come me le ricordavo a otto anni. Bella davvero… Beata Maria, tu sai che uomo sono io, senza macchia e ricco di virtù….

Invece una canzone che proprio non mi ricordavo (ma che adesso ho in testa tutto il giorno) era quella della Corte dei Miracoli, strano che non me la ricordassi, perchè è veramente carina!!! (La mia testa conferma)

Impicchiamoli e via!

Per sfizio prima, tra l’altro, sono andata a leggere la trama dell’opera di origine, Notre-Dame de Paris, di Victor Hugo. Non dico che è diversa, di più! Una mia amica me l’aveva detto (e soprattutto mi ricordavo che alla fine morivano tutti), ma adesso, dopo essere cresciuta con il gobbo della Disney, mi risulta molto difficile credere che Frollo abbia per davvero salvato Quasimodo da morte certa e che la madre quindi l’avesse realmente abbandonato. Febo poi non può essere un donnaiolo menefreghista!! Non è lui, mi rifiuto di crederlo! Non può aver tradito Esmeralda, la sua amata Esmeralda! No no e poi no! Rendo quindi grazie a Irene Mecchi, Tab Murphy, David Stainton e a Jonathan Roberts, gli sceneggiatori del film Disney! Grazie davvero per aver regalato alle nuove e vecchie generazioni una storia alternativa (e se mi permettete più bella rispetto) a quella di Hugo.

Ritorniamo quindi al quesito iniziale: Chi può decidere un mostro cos’è? Perchè un uomo odia, perchè un mostro ama? Che cosa decide il perchè? … Mentre suona Notre Dame…

Sublime.

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Eccomi ritornata da un’altra settimana a Cagliari. Come al solito, in questi pochi giorni, sono successe un sacco di cose, ma adesso ho il bisogno (se non l’urgenza per paura di dimenticare qualche particolare) di raccontare il sogno che ho fatto stanotte.

Allora, quando vado in facoltà, passo sempre davanti a un piccolo laboratorio artistico. Ecco, ho sognato che ci entravo insieme alla mia famiglia. Dentro c’era il proprietario che, come vedo sempre, sta lavorando al tavolo. Allora per non disturbarlo mi guardo in giro senza neanche salutare o far avvertire in qualche modo la mia presenza. A un certo punto il laboratorio, non si sa come, è più grande, è pieno di scaffali con merce in vendita, soprattutto riproduzioni microscopiche di topolini. Io voglio, desidero comprare qualcosa, ma ho paura che sarebbe uno spreco di soldi comprare qualcosa di piccolo, ma le cose più grandi, come le statue, erano troppo costose. All’improvviso sbuca fuori da uno scaffale un uomo, che poi riconosco essere l’assistente dell’artista (nei sogni le cose si sanno a priori, perchè non ho mai visto quell’uomo). Questo forse aveva capito il mio dilemma, allora mi dice che loro vendono anche la pizza. Lì mi sono illuminata, perchè avevo appena scoperto di avere fame, e in più avrei speso soldi in quel laboratorio. Ordina mia mamma che è apparsa d’improvviso accanto a me, quindi chiede tre margherite e per me una rossa (non mi piace il formaggio, non solo nel sogno, ma anche nella realtà). L’uomo dice che le tre margherite sono già pronte, ma per la rossa ci sarà da aspettare, perchè la deve ancora infornare. Io, curiosa di vedere un forno in un laboratorio artistico, lo seguo senza farmi vedere. Quindi lo vedo mettere il sugo sopra la pasta, e, prima di infornare la teglia, vedo che si muove verso quello che doveva essere il forno. C’era un’apertura classica da forno a legna, ma molto molto più grande, poi, dopo essermi sporta un pò di più ho visto. Ho visto una salita ripida piena di cenere, al cui vertice si trovava un camino, un camino che sarà stato alto più o meno dieci metri, con fiamme che ne raggiungevano la cima. L’uomo dopo essersi diretto verso il forno, ha incominciato a maneggiare con delle cose che sembravano spuntoni, e che sembrava servissero a spostare qualcosa. Ed è allora che ho visto la morta. Davanti a lui c’era una teglia grande cinque volte più del normale, e dentro c’era una donna. Morta. Doveva essere una specie di mummia, ma al posto delle bende, aveva una coperta avvolta attorno a sè, che copriva tutto, tranne che il volto. Da questo punto parte nella mia testa una musica stile film horror (ma anche senza andare troppo lontano, se non ricordo male la musica doveva essere quella che si sente ne La Bella Addormentata nel Bosco della Disney, quando lei va a pungersi nel fuso). Comunque adesso l’uomo mi vede, e mi dice: Adesso sai con cosa sono fatte le pizze. E capisco che la morta sarebbe stata destinata agli stomaci di altri clienti ignari. Dopo averlo pensato, vedo la morta che si alza, cioè non lei, ma il suo spirito. Prende la sua coperta e la mette sopra la mia pizza. So (nei sogni le cose si sanno a priori) che era una sua amica, e mi dispiace. Ora c’è un pezzo che non ricordo più, e quel che mi ricordo ancora ci riporta dall’artista. Non mi ricordo come e perchè (ma l’avevo sognato, quindi un motivo c’era per forza), ma l’artista si stava trasformando in un maiale, e, nel sogno, i maiali camminano sui tetti (stile spiderpork). A questo punto non vedevo la realtà, ma un’illustrazione, come quelle di Dave Mckean in Coraline, sì erano proprio simili. Quindi nell’illustrazione c’era l’artista-maiale sul tetto, con vicino un lampadario, e a un certo punto arriva un bambino. Dice rivolto all’artista (è come se io non ci fossi, ma stessi guardando la scena dall’esterno): Questo non l’avevi calcolato, nella vita c’è la felicità e il dolore. E l’artista risponde: Sì, questo non l’avevo calcolato. E io penso che era questo quello che voleva dire Gaiman quando diceva: C’è il trucco, è facile. Crepi o ce la fai. Poi… poi è squillato il telefono in casa e mi sono svegliata.

Non so perchè ho tutta questa necessità di scrivere il sogno da qualche parte. So solo che non voglio dimenticare il volto della morta, e che non dimenticherò mai le parole del bambino. Mi chiedo se anch’io non ho mai calcolato una cosa del genere. Nell’arco di una giornata ci succedono tante cose, ci sono momenti di felicità, e altri di dolore. Ma sino a che punto capiamo che fanno parte della vita? Vediamo i momenti di felicità come eccezioni meravigliose alla vita di tutti i giorni, il contrario vale per il dolore. Questi momenti non fanno parte della nostra vita, ma sono delle sorte di eccezioni appunto, come delle pause, che, come il tasto still del videoregistratore, non potranno durare a lungo, nel bene e nel male. La frase di Gaiman nel sogno voleva probabilmente dir questo: che se capiamo che questi momenti fanno parte della vita ce la faremo, altrimenti rimarremmo “incastrati” nella speranza di “pause” di felicità, oppure nella speranza che la “pausa” di dolore stia finendo. Questo non è vivere. Quindi, sì, questo non l’avevo calcolato, nella vita c’è la felicità e il dolore.

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In attesa che compiano delle ricerche al riguardo, posso affermare in tutta sincerità che quando ho un computer in rete davanti agli occhi dimentico (o meglio cerco di bloccare i sensi di colpa) ciò che dovrei fare. Come adesso. Dovrei assolutamente fare economia politica, sono indietrissimo nel programma, e in più non ci capisco niente. Mi sono portata anche libri, appunti e fotocopie del toutor. Ma niente. Le mani riescono a scorrere bene solo su una tastiera, non seguendo le pagine di un libro (come dico sempre io) horror…

Vabbè dato che non posso scrivere un post solo per lamentarmi di me stessa, della vita, dell’universo e di tutto quanto (chiara citazione del titolo di un libro di Douglas Adams), proporrò un simpatico test da fare, secondo i creatori, ideato dal Dalai Lama in persona (mah..). Me l’ha spedito una mia amica, naturalmente conoscendo la persona ho pensato immediatamente a una catena, quindi ho cestinato la mail, poi mi ha chiesto se l’avevo fatto, le ho spiegato le mie ragioni. Me l’ha rimandato. Era una catena? Ma naturalmente! Catena a cui però non aggiungerò neanche un anello. Quindi se riuscite a dormire anche senza aver spedito la stessa mail a mezzo mondo, fatelo, perchè in effetti è molto bellino (quanta saggezza condivide con noi il Dalai Lama…). Eccolo: test.

Sono indecisa se rivelare o meno i miei risulati. Perchè fanno molto ridere (piccolo esempio, secondo quel test la mia vita sarebbe blu, eh già..altro che occhiali rosa!), però c’è qualcosa che non mi torna… Nella mia scala delle priorità la carriera sarebbe solo al quarto posto… Ma non credo proprio! Il denaro solo al secondo posto??? I soldi son tutto per me!!! Il Dalai Lama deve aver commesso qualche errore ideando il test… Vabbè dai lo perdono, fortunatamente no ho bisogno di un test per capire le mie priorità (e tornando al discorso di prima adesso la mia priorità sarebbe economia politica, ma questo non vuol dire necessariamente che lo farò! Devo ancora vedere tra l’altro la registrazione di Grey’s Anatomy!).

Naturalmente i flussi di coscienza non terminano qui! Ho un’altra cosa di cui lamentarmi: Becoming Jane. Ora per motivi che adesso non starò qui a spiegare, basti sapere che non sono dipesi da me o dalla mia volontà T_T, non sono andata a vederlo la scorsa settimana come annunciato, ma, fiduciosa nel Warner Village che non mi delude mai (POP CORN POP CORN!!!), attendevo di andarci all’inizio di questa. Ma il destino ha voluto altrimenti (cos’è? dopo tutti i regali che mi hai fatto per il compleanno stai ricominciando???). Al Warner Village non c’è più, e al CineWorld solo alle 20, quando cioè all’uscita non ci sarebbero più pullman per il ritorno… … … … … … SUICIDIO! o meglio… IRA FUNESTA! Ma perchè sempre a me? (disse la bambola ne Il principe Schiaccianoci), sono la “bambina” più sfortunata del mondo! (disse Doremi). Parole più sagge non furono mai pronunciate… Adesso mi è appena arrivato un messaggio dello zodiaco: ti trovi in una posizione scomoda (sta parlando di economia politica o di Becoming Jane?), ma dalla prossima settimana cambierà in favorevole (vuol dire che quelli del Warner Village capiranno l’errore e mi chiameranno dicendomi che hanno rimesso in programmazione il film ad un orario accessibile, o vuol dire che domani arriva quello di economia politica e ci dice che secondo l’ISTAT questa è la materia più inutile del mondo e che quindi ne è stato vietato l’insegnamento???). Mah… Chi vivrà vedrà…

Ora è meglio che saluti sul serio… Grey’s Anatomy mi attende! (e cosa se no?)

)=#`!

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