Per la lettura di questo post, è altamente consigliato l’ascolto del seguente brano:
Waltz Of The Snowflakes
Fra il bungee-jumping e il viaggio a Disneyland Paris, ecco che nella lista delle cose da fare nella mia vita compare “vedere Lo Schiaccianoci dal vivo“. Ora, finalmente, posso dire “CHECK!“.
Ieri sera si è realizzato il sogno di una vita, sì, perchè è un sogno di vecchissima data! Da bambina adoravo le musiche dello Schiaccianoci, ne adoravo la storia e adoravo l’effetto che aveva su di me: come se per incanto mi ritrovassi anch’io nel mondo dei balocchi e potessi danzare insieme ai giocattoli sotto l’albero di Natale!
Sicuramente tutto è nato dal cartone animato di cui avevo già parlato in un altro post, La Favola del Principe Schiaccianoci, che continuo a rivedere ogni Natale come da tradizione, però le musiche del balletto mi erano già familiari grazie a Fantasia della Disney. Chissà se qualcuno se ne ricorda, era un lungometraggio dove le musiche di grandi compositori classici venivano accompagnate ad immagini che ricreavano una storia (famosissimo è il pezzo di Topolino L’Apprendista Stregone, accompagnato dalla musica di Paul Dukas), e c’era un’intera suite dedicata alle meravigliose musiche di Tchaikowsky, anche qui sicuramente la maggior parte si ricorderà della Danza Cinese interpretata in modo simpatico da un piccolo gruppo di funghetti, o della Danza Araba ballata graziosamente da dei sensuali pesciolini. In ogni caso è chiaro che io e le musiche de Lo Schiaccianoci ci siamo fatti buona compagnia durante l’arco della mia vita, e forse ora anche il lettore può capire cosa poteva significare per me vedere il balletto dal vivo.
Ma prima di raccontare le vicende che mi hanno portato alla serata di ieri, forse è giusto parlare in breve delle storia. Nonostante il titolo sia Lo Schiaccianoci, protagonista di questo magico racconto è Marie (in alcune versioni il suo nome diventa Clara, come nel cartone sopracitato), una ragazza che sogna di diventare una ballerina. Il giorno di Natale riceve in dono dallo zio Drosselmeyer uno schiaccianoci, per il quale Marie prova subito simpatia. La notte di Natale Drosselmeyer compie una magia e tutti i giocattoli si animano per combattere, guidati dallo Schiaccianoci, contro il malvagio Re dei Topi, e Marie, prima spettatrice della battaglia, alla fine partecipa per aiutare il nostro eroe. Alla fine il Re dei Topi viene sconfitto, ma lo Schiaccianoci viene ferito mortalmente. L’unico posto in cui può aver salva la vita è il Regno dei Balocchi, quindi Drosselmyer sempre con l’aiuto della magia, li porta tutti lì, compresa la piccola Marie. Nel Regno lo Schiaccianoci non è più un semplice giocattolo, ma ne diventa il Principe, e Marie è la sua Principessa. Qui vengono accolti come regnanti e in loro onore vengono svolte varie danze di vari Paesi, a cui poi si aggiungono anche loro. Alla fine Marie apre gli occhi, cerca subito con lo sguardo il suo Principe, ma vede che è tornato ad essere uno Schiaccianoci, e capisce che era tutto un sogno… O forse no.
Oddio, scrivere la storia mi ha fatto venir voglia di rileggere il racconto! ♥ Ma ora passiamo alla serata di ieri.
La storia della realizzazione di questo sogno è iniziata a Maggio, quando, controllando il programma del Teatro Lirico, ho scoperto che a Dicembre portavano Lo Schiaccianoci (è impossibile descrivere la gioia che ho provato in quel momento!), ed è continuata a Luglio, quando sono andata a prendere i biglietti (tra l’altro erano rimasti pochissimi posti! O_O Ma quanto prima bisogna prenotare?? Fortuna che comunque erano rimasti due bellissimi posti centrali nella prima loggia! *_*). Durante l’estate a volte mi capitava di pensare a quei biglietti, e a cosa mi avrebbero permesso di vedere, ma preferivo non fantasticare troppo, volevo concentrare tutta la gioia in un sol giorno, e così è stato! Ieri mattina la sveglia non è stata quella del cellulare, ma la mia stessa mente che verso le 6 si è messa a intonare le note della Danza Cinese, come se fossi cosciente e mi fossi ricordata all’improvviso che giorno fosse. Quelle note mi hanno poi accompagnato per tutta la giornata: durante le lezioni, durante i pasti, durante la lettura de Il Tulipano Nero, e in macchina, quando finalmente ci stavamo dirigendo verso il Teatro. E lì poi è iniziata la magia.
Alle 20 e 30 precise inizia l’Overture, e in me si risvegliano tutti i ricordi dei Natali passati e sembra che nevichi non solo sul palco, ma anche nel mio cuore. Dopodichè questo ha iniziato a battere a ritmo delle note della musica e dei passi leggiadri dei ballerini. E alla fine, con essi si è fermato. Mi chiederò sempre perchè il Tempo è così meschino: quando deve correre va a passi di lumaca, e quando vorresti che che se la prendesse comoda, ecco che si sveglia e raggiunge la sua meta con urgenza! Così quelle due ore di balletto ai miei occhi sono durate pochi minuti, meravigliosi ed intensi certo, ma pur sempre pochi. E non è stato solo uno spettacolo per le orecchie, ma anche per gli occhi! I costumi erano bellissimi e coloratissimi, le scenografie magnifiche, e gli effetti visivi spettacolari! Come la neve che scendeva, o l’albero di Natale che si ingrandiva annunciando l’entrata in scena dei giocattoli e delle loro danze…
Ed infine è stato uno spettacolo per lo spirito. Sì, perchè ancora adesso il balsamo della magia fa da scudo alla realtà, e mentre scrivo mi sento ancora una bambina nel mondo delle fiabe, con lo stesso entusiasmo per la vita e con la stessa gioia che solo quell’età può concedere.
Il brano che, se siete stati bravi, state ascoltando, è il mio preferito del Balletto, Il Valzer dei Fiocchi di Neve. Ed ora, per concludere, vi lascio con la versione Disney di Dance of the Sugar Plum Fairy, uno dei brani più dolci di tutta l’opera.