«L’uomo di Nonsodove ci interessa tutti moltissimo», osserva Veneering, e i quattro Cuscinetti, facendosi coraggio gridano tutti in coro:
«Profondamente!»
«Appassionatamente!»
«Drammaticamente!»
È dunque la storia del signor Nonsodove che viene raccontata, e di nonsisacome sia diventato “l’amico comune” della miriade di personaggi cui Dickens ha dato un nome. E siamo tutti interessati alla sua storia, disperatamente!
Ora che ho chiuso il libro dopo averne sfogliata anche l’ultima pagina, posso dirlo:
Il nostro comune amico è il libro più bello di Dickens, ed è una delle storie più belle che abbia mai letto.
Inutile illustrarne la trama, non ne sarei capace, e il solo accennare ad una trama di per sè sarebbe riduttivo e rischioso. Riduttivo perchè non renderebbe giustizia ad ogni singola storia di ogni singolo personaggio, rischioso perchè si dovrebbe svelar fin da subito un segreto, che tale non sarebbe più! E, sebbene Dickens nel poscritto scriva che non era sua intenzione farne un segreto, per me lo era, e mi è piaciuto da morire scoprirlo!
Quindi niente trama! E non osate andare a cercarla su wikipedia o altrove, scoprireste il segreto! Fidatevi invece di me! Semplicemente, leggetelo!
E nel caso non vi fidaste di me (in effetti, mai fidarsi degli sconosciuti!), fate la conoscenza della storia in un altro modo… vi consiglio il mio: guardate la miniserie della BBC del 1998! ♥
Un caro avvocato, tale Mortimer Lightwood, membro della Buona Società, vi narrerà l’inizio (e la fine) della storia del misterioso signor Nonsodove: John Harmon, unico figlio di un farabutto che si è arricchito con i rifiuti, alla morte di quest’ultimo diviene l’erede della sua fortuna, alla condizione che sposi una donna che non conosce, tale Bella Wilfer. E sebbene gli altri membri della Buona Società non lo sappiano, l’avvocato sa dove si trovi quel signore: al Capo, ed è da lì che dovrebbe giungere in nave a breve… e così si chiude la storia di Nonsodove. O forse no! Arriva un biglietto in un momento davvero opportuno, ed ecco la fine della storia: John Harmon è morto annegato.
Come la storia del Canto di Natale ha inizio con “Marley era morto“, così la storia de Il nostro comune amico ha inizio con l’annegamento di John Harmon.
La sua morte sarà il filo che legherà le vite di tutti i personaggi, creando una rete di conoscenze ed eventi tali da assorbirti completamente.
I Boffin diventano i tuoi nuovi migliori amici, li abbracci col pensiero e col cuore; Bella e Lizzie sono le tue nuove sorelle, scherzi e ridi con la prima, ti confidi con la seconda; Eugene e Mortimer… bè, sono me! Pigri e indolenti… sono proprio me! Avvocati senza vocazione… oddio, sono davvero me!
E poi, poi c’è il mio nuovo marito (posso vantarmi di averne molti, uno per ogni periodo dell’anno!). Ed io sono tanto, tanto innamorata di lui… perciò chiamatemi pure Mrs. Rokesmith! Mio marito, il signor Rokesmith diventa il segretario dei signori Boffin, ritrovatisi in conseguenza di un certo evento, ad essere gli unici eredi di una certa fortuna. E, sebbene il signor Boffin ad una prima impressione sia abbastanza confuso riguardo la figura del segretario (signor Boffin! Secretary, non secrétaire! Mio marito non è un mobile!), la mia impressione è stata invece abbastanza chiara e definitiva: amore a prima vista! ♥
“Vista”, non “lettura”, perchè, come ho già detto, prima ho visto la miniserie, poi ho ordinato il libro, nel mentre rivedevo la miniserie, poi ho iniziato il libro e ho rivisto la miniserie (al momento attuale: ho finito il libro, e stasera rivedo la miniserie).
In ogni caso, che guardi i suoi occhi azzurri sullo schermo, o che legga del suo “sguardo raggiante” sulla carta, è amore! Ed io sono tanto, tanto felice!
Charles, da poco hai compiuto 200 anni, scusa se non ti ho fatto gli auguri! Te li faccio adesso, seppur in ritardo! Auguri!
E ne approfitto per ringraziarti per aver dato alla luce Scrooge, il mio tenero e caro avaro, e John Rokesmith, il mio amato, amatissimo nuovo marito.
Ci sono davvero in questa vita dei giorni per cui vale la pena di vivere e di morire. E com’è allegra la vecchia canzone «È l’amore, l’amore, l’amore, che fa girare il mondo!»